Storie delle Maldive

L'interessante storia di come gli inglesi portarono la seconda guerra mondiale alle Maldive

By Jonathan Kearney
23 settembre 2020
Foto di L'interessante storia di come gli inglesi portarono la seconda guerra mondiale alle Maldive

Le Maldive sono formate da 26 atolli naturali. Oggi l'atollo Addu è l'atollo delle Maldive che si trova più a sud, un mix di villaggi tranquilli e isole inviolate. Ma nel 1941 divenne uno degli avamposti strategici più importanti dell'esercito britannico.

Molti uomini morirono sulle sue coste tranquille, principalmente a causa di incidenti e malattie, e il loro servizio militare viene onorato sull'isola di Gan, presso l'unico monumento alla memoria delle Maldive.

Chiunque sia intenzionato a vedere più delle spiagge immacolate e del lusso sfrenato dei resort più a nord troverà una colonna di pietra e due grandi cannoni nel prato fuori dall'ex quartiere generale di Gan della Royal Air Force, dove sono presenti i nomi di 70 militari morti lì durante la seconda guerra mondiale.

La storia dell'esercito britannico sull'isola di Gan...

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, le Maldive diventarono un collegamento chiave nell'oceano Indiano per le difese degli Alleati contro i giapponesi.

Gli inglesi iniziarono a costruire in segreto la loro base, "Port T", nel 1941. L'isola di Gan venne completamente ripulita della sua vegetazione per far spazio a una pista d'atterraggio e gli abitanti dei villaggi vennero trasferiti. Le operazioni si espansero ad altre parti di Addu con una base per idrovolanti costruita nella laguna di Hithadhoo, dove arrivano aerei persino da Singapore e dallo Sri Lanka, e con bunker sotterranei per scorte e bombe costruiti a Maradhoo. Venne costruita anche una serie di strade rialzate tra le isole principali e furono installate reti e mine anti-sottomarino intorno all'atollo.

Il nemico era sempre vicino a questo avamposto tropicale e i sommergibili pattugliavano le acque. Nel marzo 1944 il sottomarino tedesco U-183 sparò attraverso il canale di Gan e silurò la petroliera British Loyalty che era ancorata nella laguna di Addu. La petroliera subì danni ma non venne affondata e il petrolio trasportato si riversò nella laguna e sulle spiagge.

La British Loyalty venne riparata e rimase nell'atollo a fare da enorme deposito per il resto della guerra. Venne finalmente affondata nel gennaio 1946, all'interno dell'atollo a sud-est di Hithadhoo. Il relitto ora si trova sul fondo della laguna ed è uno dei luoghi per immersioni più spettacolari delle Maldive.

Gli uomini che prestarono servizio militare e morirono nell'atollo Addu furono principalmente indiani, membri dei reggimenti bengalesi e indiani, di stanza in quella zona poco dopo la costruzione della base.

L'isola di Gan dopo la guerra...

Una volta terminata la seconda guerra mondiale, la RAF (British Royal Air Force) decise di mantenere la sua posizione strategica ad Addu, costruendo una nuova base aerea a Gan e un centro di radiocomunicazioni a Hithadhoo nel 1957. Era un punto di rifornimento e magazzino di scorte ideale sulla rotta che collegava il Regno Unito a Hong Kong, Singapore, Australia e al resto dell'Asia orientale.

Agli inglesi venne concesso di occupare l'atollo di Addu per 30 anni, un accordo mantenuto anche dopo l'indipendenza delle Maldive del 1965. Anzi, gli inglesi stessi si ritirarono da Addu nel 1976, prima della scadenza della concessione.

Per la RAF, Gan era una base trafficata e importante. Copriva una delle più grandi aree di ricerca aerea al mondo e con le sue operazioni gestiva migliaia di aerei e passeggeri.

Gli edifici sono stati ben preservati e oggi il campo d'aviazione della RAF a Gan è diventato un aeroporto internazionale. La base stessa è stata trasformata in uno dei pochi resort di Addu, l'Equator Village, e il vecchio ospedale militare oggi ospita un centro d'immersione.

L'atollo di Addu...

L'atollo di Addu è l'area più grande (in termini di abitanti) e più importante (in termini di economia e amministrazione) delle Maldive dopo la capitale Malé. Questo atollo a forma di volatile è formato da circa 20 isole disabitate e 6 abitate.

Le quattro isole principali abitate dell'atollo di Addu, Gan, Feydhoo, Maradhoo e Hithadhoo, sono conosciute col nome di Città di Addu, una delle sole tre aree urbane che vanta lo stato di "città" oltre a Malé (le altre sono Fuvamulah e Kulhudhuffushi). I ponti e le strade rialzate che le collegano creano il più grando tratto di terra continuo delle Maldive, 14 km.

Qui a sud ci sono solo tre resort e qualche pensione, ma la verà attrattiva è la possibilità di sperimentare una parte delle Maldive semplice e perlopiù naturale, al contrario delle strutture a cinque stelle e tutto incluso.

A differenza di molte delle isole con i resort di lusso, gli ospiti e lo staff hanno accesso ai villaggi locali, quindi lo staff può tornare a casa a fine giornata e i turisti possono vedere oltre i soliti strati di fascino e lucentezza com'è davvero la vita alle Maldive.

Turismo sull'atollo di Addu...

Negli ultimi anni il turismo in questo atollo è cresciuto lentamente, attirando chi vuole vivere un'esperienza diversa da quella dei resort turistici e preferisce scoprire la vita del villaggio e la storia delle Maldive.

L'atollo di Addu è uno degli angoli più affascinanti delle Maldive e vale decisamente la pena percorrere i 480 km extra che lo separano da Malé.